Se di cartello non si tratta poco ci manca. Sebbene i produttori taiwaensi, e presto anche i cinesi secondo alcuni esperti, siano quanto mai presenti sulla scena del mercato mondiale dei pannelli per Tv (e non meno lo sono nel campo dei display per computer portatili) l'asse coreano giapponese sembra sempre più solido. E con tutti i requisiti per continuare a dominare per anni ancora questo settore lasciando le briciole alle aziende europee, Philips in testa.
Prendiamo ad esempio la relazione che intercorre fra Samsung Electronics e Sony, in molti Paesi al mondo primo e secondo vendor di Tv Lcd. Le due società sono a tutti gli effetti concorrenti diretti ma da tempo cooperano in joint venture (S-Lcd, attiva dal 2005) per produrre schermi a cristalli liquidi e stando a quanto riportato di recente dal quotidiano Korea Times sarebbero ormai vicine a ratificare un nuovo accordo con un investimento combinato dai tre ai quattro miliardi di dollari per costruire una nuova e più ampia unità produttiva. L'ufficialità della rinnovata partnership fra i due colossi asiatici della consumer electronics non è ancora arrivata ma fonti bene informate assicurano che si farà e che la produzione di pannelli Lcd potrebbe avere inizio nel terzo trimestre del 2010. Con una novità non da poco sotto il profilo tecnologico: in questi schermi verranno infatti utilizzati substrati di vetro di 11ma generazione, più grandi di quelli di 10ma generazione adottati da Sharp – che contende a Lg Electronics il ruolo di terzo produttore al mondo di Lcd alle spalle di Samsung e Sony - nella sua nuova fabbrica e in grado di raggiungere i 70 pollici di dimensione.
Proprio Sharp, e la notizia è ufficiale, venderà a un altro produttore nipponico, Sanyo, schermi a cristalli liquidi da utilizzare per i Tv commercializzati da quest'ultima in Nord America (dove la compagnia ha venduto circa un milione di televisori Lcd nell'ultimo esercizio fiscale). L'accordo non ha i canoni dell'esclusività - nessuna relazione di questo tipo formalmente lo è - e apre per Sanyo nuovi orizzonti di business lontani dall'elettronica di consumo, come le batterie ricaricabili e le cellule solari. Alla porta di Sharp per i pannelli a cristalli liquidi, bussano nel contempo altri tre "big" del mercato dei televisori a schermo piatto, e cioè sony, Pioneer e Toshiba. Quest'ultima ha fatto da parte propria una decisa scelta di campo: affidare in outsourcing la produzione di schermi per i propri Tv Lcd venduti negli Stati Uniti a un'azienda di Taiwan (di cui non è stato ancora comunicata l'identità).
Il cambio di rotta di Pioneer è ormai storia vecchia. A maggio infatti, la società ha ufficializzato l'accordo commerciale con Matsushita Electric Industrial (la multinazionale che vende il marchio Panasonic) sul fronte dei display al plasma. La seconda, in poche parole, svilupperà e produrrà per la prima pannelli e alcuni componenti chiave del Tv nell'ottica di una partnership che le due aziende si sforzano di dipingere come sinergica per i rispettivi obiettivi di crescita. L'importanza di tale miscellanea tecnologica è fuori discussione così come il "vantaggio" di utilizzare gli stessi pannelli ma pensare a un'alleanza che possa invertire la tendenza che vede gli Lcd continuare a guadagnare quote di mercato nel business globale dei televisori - gli apparecchi a cristalli liquidi coprono ormai il 90% della domanda di Tv a schermo piatto e circa il 50% del mercato totale – è probabilmente fuori luogo. Anche se a stringere tale accordo sono due fra le più importante aziende di elettronica del mondo, entrambe (manco a dirlo) giapponesi. (G.Rus.)
